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Il “G7 Toolkit for Artificial Intelligence in the Public Sector”, pubblicato da OCSE e Unesco in occasione del G7 a guida italiana, rappresenta uno strumento operativo per l’adozione e la gestione dell’Intelligenza Artificiale (IA) da parte delle amministrazioni pubbliche.
In questo articolo realizziamo una sintesi ragionata dei capitoli chiave del documento, concentrandoci su tre questioni essenziali:
Pur con approcci specifici, gli Stati del G7 condividono la necessità di utilizzare l’IA per migliorare l’efficienza, la reattività e la trasparenza dei servizi pubblici, affrontando al contempo le sfide etiche che accompagnano questa trasformazione.
Canada, Giappone, Stati Uniti, Regno Unito e diversi Stati membri dell’Unione Europea, tra cui Italia, Germania e Francia, sono impegnati nello sviluppo di strategie nazionali per l’IA, sebbene si trovino a livelli di implementazione diversi. Una caratteristica comune a tutti i Paesi è l’integrazione dell’IA nei piani di digitalizzazione del settore pubblico, con obiettivi volti a migliorare l’efficienza operativa, la qualità e la trasparenza.
Paesi come Stati Uniti, Regno Unito e Canada stanno lavorando intensamente su strategie che puntino a sviluppare infrastrutture digitali solide e promuovere partenariati tra il settore pubblico e quello privato per accelerare l’adozione dell’IA. Italia e Francia, attraverso piani come il “Piano triennale per la digitalizzazione” e il “Fonds de transformation de l’action publique”, pongono un’enfasi particolare sull’inclusione di dati di qualità e l’adozione di misure di trasparenza per prevenire discriminazioni e bias algoritmici. Invece, Germania e Giappone stanno concentrando i loro sforzi su programmi per il rafforzamento delle competenze digitali della forza lavoro della PA e su normative che garantiscano, sotto il profilo etico, un uso sicuro dell’IA.
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In sintesi, tutti i Paesi del G7 riconoscono la necessità di sviluppare competenze specializzate nel settore pubblico per supportare l’uso dell’IA, oltre a porre grande attenzione sulla protezione dei diritti umani, della privacy e sulla gestione etica dell’intelligenza artificiale.
Accanto a queste strategie, il Toolkit introduce i “Governance Framework” e i “Safeguards and Guardrails”, che completano le politiche nazionali delineando strumenti e meccanismi per garantire che lo sviluppo e l’uso dell’IA siano monitorati e regolati per promuovere la sicurezza, la trasparenza e l’affidabilità, sebbene questi aspetti non vengano trattati in dettaglio in questa sede.
Il capitolo 5 del G7 Toolkit for Artificial Intelligence in the Public Sector offre una panoramica sui benefici concreti che l’adozione dell’IA può generare nel miglioramento delle operazioni interne, nella reattività dei servizi, nella responsabilità governativa e nell’efficacia delle politiche pubbliche. Ogni Stato membro ha implementato iniziative tangibili che dimostrano come l’IA stia trasformando il settore pubblico, rendendolo più efficiente e orientato ai bisogni dei cittadini.
Le quattro aree di opportunità sono state identificate e riassunte di seguito:
In questa sezione, l’integrazione dell’IA viene delineata in tutte le fasi del policy cycle — dall’identificazione del problema, passando per la prototipazione e la sperimentazione, fino allo scaling-up e al monitoraggio continuo — e garantisce trasparenza e risultati misurabili. Questi passaggi sono rappresentati nella grafica che segue, illustrando un percorso per sviluppare soluzioni di IA efficaci nel settore pubblico.
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Il capitolo dedicato al “Journey for AI Solutions in the Public Sector” descrive il percorso operativo che le amministrazioni pubbliche devono seguire per implementare soluzioni basate sull’IA in modo sicuro, efficiente e trasparente. Questo approccio strutturato permette di guidare l’adozione dell’IA attraverso fasi ben definite, garantendo che ogni passaggio sia supportato da azioni concrete e misurabili. Il processo si articola in sei fasi principali: Framing, Ideating, Prototyping, Piloting, Scaling-up e Monitoring, ciascuna delle quali richiede interventi specifici per garantire il successo dell’implementazione.
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Al fine di promuovere l’integrazione dell’IA nel settore pubblico, viene presentato tra le tecnologie chiave del G7 Toolkit una tecnologia innovativa nota come Text Mining (TM). Questo strumento si sta affermando come elemento chiave per l’analisi e l’elaborazione delle politiche pubbliche.
Il recente workshop “Text Mining for Policy Innovation” del progetto Fostering Open Science in Social Science Research (FOSSR), tenutosi lo scorso 9 ottobre, ha esplorato il potenziale del TM nel rafforzare l’approccio data-driven, in particolar modo nell’elaborazione e nel monitoraggio delle politiche pubbliche, permettendo così di integrare un modello evidence-based, che renda le decisioni più rapide e in linea con le priorità socio-economiche attuali.
Il termine TM si riferisce a un campo interdisciplinare basato sul data mining, il machine learning e l’estrazione di informazioni da testo non strutturato, come articoli di giornale, documenti tecnici, messaggi di posta elettronica, blog e pagine web. Il TM comprende anche la categorizzazione del testo, l’estrazione di concetti, l’analisi del sentiment e la modellazione delle relazioni tra entità (J. Han e M. Kamber, Data Mining: Concepts and Techniques, Morgan Kaufmann, San Francisco, pp. 596-597, 2000). Dunque, permette di analizzare grandi volumi di dati testuali e di trasformarli in informazioni strutturate, arricchendo così il portafoglio delle tecnologie IA impiegate per affrontare le sfide del settore pubblico.
I Paesi del G7 potrebbero implementare l’utilizzo di tale strumento non solo nella prima fase di definizione del problema e identificazione dei bisogni e delle aspettative (Framing), ma anche nelle fasi di monitoraggio, a partire dal potenziamento delle soluzioni su larga scala (Piloting, Scaling-up e Monitoring). Grazie alla capacità di sintetizzare dati complessi provenienti da varie fonti, il TM supporterebbe i governi nell’individuare tendenze, sfide emergenti e impatti sulle decisioni politiche, migliorando al contempo la trasparenza e la reattività delle amministrazioni.
In un panorama in continua evoluzione, il TM si rivela una risorsa strategica per un policy making moderno.