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Articolo realizzato da ADL Consulting in collaborazione con Elif Lab
Tra gli ambiti maggiormente complessi da gestire durante una crisi pandemica vi è sicuramente quello della scuola e dell’istruzione. Si tratta di un tema che, non solo in Italia, ha creato diversi grattacapi a livello decisionale, tutti legati alla necessità di mantenere sui binari in maniera sicura, sostenibile e valida il percorso di formazione di bambini e ragazzi.
L’estendersi della pandemia da COVID-19 per un anno e mezzo di lezioni ha portato alla ribalta mediatica diversi temi nuovi, come l’implementazione e gestione di sistemi di didattica a distanza, o l’impatto delle scuole sull’incidenza dell’epidemia nell’intera società, o, ancora, il complicato adattamento delle famiglie nel coordinare i tempi della giornata e il benessere psicologico dei giovanissimi. A questi si sono legati plausi e polemiche rispetto alle scelte governative, tra le quali l’acquisto dei banchi dotati di rotelle o la priorità data agli insegnanti nei calendari di vaccinazione.
La scuola in sé, è facile immaginarlo, è un tema su cui in Parlamento si incontrano e talvolta si scontrano sensibilità differenti, tanto sui temi macro dell’organizzazione dell’istruzione, quanto su quelli micro legati alla realtà dei singoli istituti.
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Per condurre questa breve indagine, ci siamo avvalsi di strumenti di raccolta dei dati e di algoritmi proprietari di analisi dei testi. Abbiamo così recuperato dalle fonti open della Camera e del Senato, 1637 atti di indirizzo e controllo presentati da Marzo 2020 a inizio Maggio 2021.
Questa tipologia di atti è utilizzata dai parlamentari per controllare l’operato del governo e per stabilire i dettagli di linee di indirizzo alle quali l’esecutivo è chiamato ad attenersi. Questo genere di attività non legislative servono inoltre ai gruppi parlamentari e ai singoli deputati e senatori per comunicare all’elettorato di riferimento e a portatori di interessi i temi che considerano prioritari.
Tra gli atti scaricati, 1124 sono stati presentati alla Camera, distribuiti per tipologia come indicato nella tabella seguente (Fig. 1).
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513 sono invece quelli che hanno come primo firmatario un Senatore. La figura 2 riporta la loro divisione per tipologia (Fig. 2).
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Sui testi raccolti, attraverso l’implementazione di tecnologie di analisi e elaborazione del linguaggio naturale (NLP), abbiamo provato a far emergere i sottotemi che hanno caratterizzato il dibattito sulla scuola nei 14 mesi considerati.
Come primo step, abbiamo estratto le entità semantiche (entities): si tratta di concetti univoci rappresentati da una parola o da un gruppo di parole semanticamente equivalenti. Ad esempio, le due occorrenze “Covid-19” e “Corona Virus” vengono in questo tipo di analisi ricondotte a una sola entità semantica perché aventi lo stesso valore nel contesto.
Per sintetizzare e rappresentare l’informazione emergente attraverso questa analisi, abbiamo quindi generato delle mappe che raffigurano i temi emergenti in gruppi di testi.
Le entità posizionate centralmente nella mappa sono relative ai temi pivotali, ossia condivisi da più testi. La grandezza delle parole è legata alla loro importanza/frequenza.
Parole in zone periferiche della mappa possono, invece, essere considerate più importanti per sottotemi, in quanto caratterizzano solo una parte di testi e non sono generali o aspecifiche come potrebbe invece essere la parola “Governo”.
Il territorio semantico emergente è denotato da un proprio colore. L’area è colorata in maniera automatica dall’algoritmo, che individua e aggrega così testi linguisticamente affini, che condividono tra loro molte entità semantiche.
Nella Mappa 1 abbiamo rappresentato in questo modo l’insieme degli atti raccolti sul tema scuola.
Come si può notare, emergono diversi sottotemi, caratterizzati da entità semantiche peculiari. Ad esempio, l’area rossa connota testi che trattano di concorsi, graduatorie, organizzazione degli istituti scolastici. L’area verde, invece, è maggiormente legata ai temi della salute, tanto in relazione alle vaccinazioni, quanto rispetto alla preoccupazione per il benessere psicologico degli studenti.
L’area blu ci segnala l’inserimento del tema istruzione nel più ampio contesto del sostegno alla ripresa economica, mentre quella in azzurro più chiaro vede emergere i temi della digitalizzazione e delle tecnologie a supporto delle attività educative. In giallo troviamo il sottotema legato alle discipline di insegnamento, in cui risalta il tema dei diritti e – di contro – le polemiche sul cosiddetto “gender”.
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Volendo scendere al livello dei gruppi parlamentari, abbiamo accorpato gruppi che nei due rami del parlamento fanno riferimento al medesimo partito politico (ad esempio LEGA-SALVINI PREMIER alla Camera e Lega-Salvini Premier-Partito Sardo d’Azione al Senato). Ogni atto è stato poi attribuito al gruppo del suo primo firmatario. Rispetto ai documenti presentati, abbiamo questa situazione (Fig. 3):
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Prendendo in considerazione la mappa semantica degli atti della Lega (Mappa 2), emergono sottotemi connessi alla gestione dei concorsi per l’assegnazione delle cattedre, l’organizzazione dei trasporti per la mobilità degli studenti, il benessere psicologico di bambini e ragazzi, ma anche i dubbi sulla legittimità dello stato di emergenza e dei limiti imposti alle attività di formazione e socializzazione.
Risalto è stato dato nei documenti presentati anche al problema di gestire il rapporto tra ragazzi diversamente abili e l’ambiente scolastico, all’approccio dei giovanissimi ai social media e alla problematizzazione dell’introduzione della cosiddetta teoria del gender nel contesto delle attività didattiche.
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Negli atti legati alla scuola presentati dal Movimento 5 Stelle possiamo rinvenire un filone tematico segnato da entities relative alla prevenzione e alla vaccinazione, un’attenzione ai bisogni educativi speciali e al cosiddetto PEI (piano educativo individualizzato), alla dispersione scolastica e alla scuola nel più ampio contesto della promozione della cultura.
Non mancano, anche in questi documenti, riferimenti a concorsi e graduatorie, così come all’inquadramento dell’istruzione nelle politiche per la ripresa economica. In questo ambito si inseriscono anche argomenti connessi all’innovazione e alla digitalizzazione delle attività educative (Mappa 3).
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Dal canto suo, anche Forza Italia (Mappa 4) spinge sui temi dell’organizzazione dei trasporti e della conduzione delle attività scolastiche all’interno della complessiva gestione dell’epidemia, sia da un punto di vista sanitario sia con uno sguardo all’andamento economico. Spazio è dedicato anche alla conciliazione dei ritmi delle famiglie e del lavoro in smart working, alle scuole paritarie, alla tutela della “cultura italiana” e agli interventi per la digitalizzazione e l’installazione della banda larga.
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Il Partito Democratico sottolinea le difficoltà psicologiche dovute all’impatto della pandemia sulla vita di ragazzi e bambini, oltre che la necessità di non perdere di vista la gestione di altre malattie croniche anche in questa fascia d’età. I trasporti sono anche in questi documenti un tema importante, ma non vengono tralasciate la formazione professionale, la tutela dei minori in famiglia e la protezione dei diritti dei giovanissimi, in un più complessivo posizionamento contro le discriminazioni (Mappa 5).
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Fratelli d’Italia, forte della sua permanenza all’opposizione, è un gruppo molto attivo nella produzione di atti di indirizzo e controllo. La scuola si collega qui alle politiche di protezione dei diritti di bambini e ragazzi, alle graduatorie del personale scolastico e alla digitalizzazione della didattica. Sul fronte degli insegnamenti, ci si focalizza sulla discussa opportunità di inserirvi tematiche legate alle battaglie LGBTQI, ma anche sulla spinta per la diffusa introduzione della questione dalmata e delle foibe nei programmi scolastici. Un ruolo di rilievo ricoprono anche il bonus babysitter e il problema delle “classi pollaio”, oltre che, anche in questo caso, il peso del sistema educativo nel rilancio economico del Paese e l’organizzazione dei calendari di vaccinazione (Mappa 6).
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Come ogni tema, anche la scuola ha i suoi “campioni”: parlamentari che si spendono particolarmente nel portare avanti atti incentrati su questo argomento.
Nello specifico, si segnalano come molto attive nella presentazione di interrogazioni e interpellanze l’Onorevole Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia), la Senatrice Paola Binetti (Forza Italia) e l’Onorevole Vittoria Casa (Movimento 5 Stelle). (Figura 4)
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Andando nel dettaglio dei documenti delle “campionesse” del tema scuola, l’On. Paola Frassinetti di Fratelli d’Italia rivolge le sue attenzioni alle risorse in dotazione per l’istruzione e ai bisogni educativi speciali. Nel suo incalzare il Governo, si segnala per il focus sui problemi di accesso alla didattica. In linea con le posizioni del suo partito, veicola la sua contrarietà all’introduzione dei temi vicini alle battaglie LGBTQI nei programmi scolastici, mentre promuove quella di messaggi relativi all’identità nazionale.
La produzione di atti ispettivi della Senatrice Paola Binetti del gruppo parlamentare di Forza Italia, invece, è molto incentrata sui temi della disabilità e dell’inclusione. Emerge, inoltre, un’attenzione per il sostentamento di istituti e famiglie che gravitano attorno al mondo delle scuole paritarie. Binetti cerca di portare alla ribalta istanze relative al problema dell’isolamento dei diversamente abili, rimarcando la difficoltà della didattica a distanza e segnalando i problemi legati al COVID-19 nel rapporto con gli educatori.
L’attività di Vittoria Casa ha un taglio maggiormente “governativo”: interpellanze e interrogazioni servono spesso anche per chiarire le attività del Governo, oltre che le priorità di uno dei partiti di maggioranza: tra i temi troviamo il concorso scuola, i fondi per la didattica a distanza e la gestione dell’Invalsi.
È stato anche un anno in cui abbiamo visto emergere temi nuovi: parole cui prima non eravamo tanto avvezzi che invece si sono imposte nel dibattito quotidiano, oltre che politico. Questo (fig. 5), ad esempio, è l’andamento, all’interno di interrogazioni e interpellanze, delle entities individuate come “didattica a distanza” e “didattica digitale integrata”, nuova sigla che appare nei documenti negli ultimi mesi del 2020 ma che non sembra mai imporsi fino a soppiantare la prima.
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Il destino dei banchi a rotelle, dopo le polemiche dei mesi estivi del 2020, inevitabilmente, con la fine del Governo Conte II, è invece scomparso dall’orizzonte politico. Come lecito aspettarsi, al contrario, il tema della somministrazione dei vaccini si è imposto al centro dell’agenda di questi primi mesi del 2021 (fig. 6).
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Un’altra tematica che ha una discreta presenza all’interno di interrogazioni e interpellanze è quella dei bisogni educativi speciali, argomento che ritrova nuova attenzione nella primavera 2021 (fig. 7).
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Il rapporto tra Parlamento e Governo, d’altra parte, sarà nei prossimi mesi anche condizionato dalla presenza all’opposizione di un’unica forza partitica con un peso elettorale di rilievo, che giocoforza inciderà sulle numeriche e sugli argomenti degli atti di indirizzo e controllo. Finora, sul tema indagato, nel periodo da Marzo 2020 a Maggio 2021, solo il 24.18% delle interrogazioni ha trovato risposta da parte degli esponenti degli esecutivi che si sono avvicendati (si segnala il 40.38% di risposte ottenute da Italia Viva e, di contro, il 17% di Forza Italia).
Possiamo aspettarci che una parte di questi equilibri cambi nei prossimi mesi, magari con l’emergere di nuovi attori all’interno dei gruppi, o, se il COVID-19 sarà davvero indebolito nella sua dimensione epidemiologica, con un sempre più frequente inserimento del tema scuola non tanto nel contesto della gestione sanitaria della pandemia e dell’organizzazione di famiglie, trasporti e didattica a distanza, quanto nell’ambito di documenti focalizzati sul rilancio economico e sugli investimenti dedicati all’istruzione nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
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