Adl Consulting è una società di consulenza strategica, public affairs e comunicazione istituzionale specializzata in attività di lobbying, advocacy e change management. Dal 2012 sosteniamo il decision-making basato sui dati e promuoviamo il #DigitalLobbying nel settore.
Il “Digital Lobbying Blog” è uno spazio digitale dove il nostro Team mette a disposizione di tutti i professionisti di settore approfondimenti su questioni emergenti nazionali e internazionali, innovazioni e best practice.
La nostra Academy è una piattaforma dedicata alla formazione di esperti in affari istituzionali e regolatori, dirigenti, giornalisti e collaboratori parlamentari. I nostri corsi, tenuti da docenti qualificati ed esperti di settore, formano figure professionali con un elevato grado di specializzazione, capaci di operare sul fronte delle relazioni istituzionali e dei public affairs attraverso tecniche e strumenti innovativi interdisciplinari.
Nel mese di marzo 2025, l’Unione Europea ha confermato la centralità delle tecnologie emergenti nella propria strategia industriale e regolatoria, rafforzando il legame tra innovazione, competitività e autonomia strategica. A Roma, l’11 e 12 marzo, si è svolta la prima edizione italiana di EmTech, promossa da MIT Technology Review Italia e dall’Università Campus Bio-Medico, e che ha visto, in qualità di coordinators, ADL Consulting, insieme a Buono & Partners e Opinno Italy. L’evento ha messo in evidenza il crescente interesse per l’intelligenza artificiale, la sanità digitale e la sostenibilità, delineando il ruolo che l’Italia può giocare nell’ecosistema tecnologico europeo.
In parallelo, la Commissione europea ha presentato la sua Strategia per l’Unione del Risparmio e degli Investimenti, un’iniziativa che ha l’obiettivo di mobilitare i risparmi dei cittadini verso settori strategici, promuovendo investimenti produttivi. Collegato al rafforzamento della competitività tecnologica e alla necessità di sostenere la produzione europea in ambiti ad alta intensità di ricerca e sviluppo, il progetto mira a superare le barriere che ancora frammentano i mercati finanziari europei.
Il tema del finanziamento del progetto di riarmo europeo è emerso con maggiore chiarezza all’interno del dibattito sulle politiche economiche e industriali dell’Unione. Nel presentare il piano ReArm Europe e il Libro Bianco sulla Difesa, la Commissione europea ha proposto un nuovo strumento da 150 miliardi di euro, sostenuto dal bilancio comunitario. Lo scopo è quello di favorire il finanziamento di investimenti congiunti in capacità militari avanzate e tecnologie strategiche. Contestualmente, il Consiglio Europeo ha accolto con favore l’iniziativa, collegandola esplicitamente alla necessità di rafforzare l’autonomia tecnologica e produttiva dell’Unione. In questo contesto, diversi leader hanno ribadito la necessità di estendere agli investimenti in difesa la flessibilità fiscale concessa ad altri settori e di valutare l’uso di strumenti esistenti o nuovi, come il MES o fondi analoghi, per sostenere la spesa militare comune.
Le notizie più importanti
Mercoledì 19 marzo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione, Kaja Kallas, hanno presentato i contenuti del Libro bianco per la difesa europea, che racchiude elementi del programma ReArm Eu, aggiungendovi ulteriori dettagli sull’uso dei fondi da destinare al settore. Le rappresentanti della Commissione hanno invitato gli Stati membri ad attivare le deroghe al Patto di Stabilità per investimenti in difesa, consentendo loro di superare i limiti di spesa dell’1,5% del Pil l’anno per i prossimi quattro anni.
19 marzo 2025
Fonte: La Stampa
Giovedì 27 marzo il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’introduzione di dazi del 25% su tutte le auto importate negli Usa dall’estero a partire dal 2 aprile. La misura interesserà tutti i veicoli non prodotti sul territorio americano, e l’obiettivo dichiarato di Trump è quello di indurre le case automobilistiche ad aprire stabilimenti in Nord America. Poco dopo la Commissione europea, il Giappone e la Corea del Sud hanno annunciato che valuteranno di adottare contromisure.
27 marzo 2025
Fonte: Repubblica
Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del DL PA, viene dato il via libera all’istituzione dell’Hub per l’Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Sostenibile. Promossa dalla Presidenza italiana del G7, in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), l’Hub si inserisce nel quadro degli obiettivi di cooperazione allo sviluppo del Piano Mattei. Per il funzionamento del programma, il decreto autorizza una spesa complessiva di cinque milioni di euro annui a partire dal 2025. La sede sarà in Italia e vedrà la partecipazione di oltre 100 soggetti, tra governi, organizzazioni internazionali e aziende tecnologiche che hanno manifestato interesse a collaborare.
19 febbraio 2025
Fonte: Ministero delle Imprese e del Made in Italy
A margine del Consiglio Competitività del 12 marzo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. Al centro del confronto, vi è stata la necessità di accelerare il percorso di semplificazione normativa a livello europeo. Un tema, che rappresenta una priorità per il Governo italiano, che ha avanzato proposte su più dossier aperti, quali il Non paper sulla semplificazione normativae il documento strategico sulle Direttive CSRD, CS3D e sul Regolamento Tassonomia. Urso ha indicato come prioritario intervenire in modo deciso e tempestivo su queste normative, al fine di renderle più efficaci nel ridurre gli oneri amministrativi e creare un ambiente più favorevole alle imprese europee.
12 marzo 2025
È stato presentato giovedì 27 aprile il Rapporto Cyber Index PMI, strumento che misura lo stato di consapevolezza e la capacità di gestione dei rischi cyber nelle aziende italiane di piccole e medie dimensioni. Il progetto, sviluppato da Generali e Confindustria con il supporto scientifico dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano e la collaborazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ha coinvolto 1.000 PMI. Con un punteggio medio di 52 su 100, il rapporto mostra una lieve crescita rispetto al 2023 (+1%) ma conferma una mancanza di maturità strategica. Solo il 15% delle PMI intervistate adotta un approccio strutturato alla cybersecurity, mentre il 56% risulta poco consapevole o totalmente impreparato.
28 marzo 2025
Fonte: Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale
L’Italia è in prima fila nell’attuazione dell’obiettivo europeo del Single Digital Gateway, ossia lo sportello unico digitale europeo destinato a fungere da punto di accesso unico a livello continentale per informazioni, procedure e servizi erogati dalle PA a cittadini e imprese che operano in più Stati membri dell’Unione. Il Catalogo dei servizi italiano, realizzato da AgID, è difatti già online e permette l’accesso alle 19 procedure prioritarie individuate dall’Ue, che corrispondono a oltre 150 procedimenti amministrativi afferenti a 33 differenti Pubbliche Amministrazioni italiane.
18 marzo 2025
Fonte: AgID
La Commissione europea ha pubblicato le linee guida per l’attuazione dei divieti previsti dall’AI Act. Le linee guida riguardano otto pratiche vietate, tra cui manipolazione subliminale, social scoring, riconoscimento facciale da database non autorizzati, polizia predittiva e rilevamento delle emozioni nei luoghi di lavoro e nelle scuole. Le autorità nazionali e il Garante per la protezione dei dati vigileranno sul rispetto delle norme, con sanzioni fino a 35 milioni di euro o al 7% del fatturato aziendale. Le linee guida non sono giuridicamente vincolanti, ma danno un indirizzo alle aziende. Da agosto sarà operativo l’AI Act Service Desk per supportare l’adeguamento e fornire supporto.
4 febbraio 2025
Fonte: Formiche
L’editoriale del mese
L’ex presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, in un commento sul Financial Times, ha messo in evidenza le vulnerabilità dell’economia europea, accentuate da una crescita stagnante e dall’incertezza generata dalle nuove tariffe commerciali imposte dagli Stati Uniti. L’Europa, ha sottolineato, dipende in modo eccessivo dalla domanda estera, rendendola particolarmente esposta a shock esterni. Secondo l’ex premier, questa situazione è frutto di due problemi strutturali: il primo riguarda le elevate barriere interne e le normative complesse che limitano la produttività e la competitività; il secondo è l’impatto delle regolamentazioni europee sulle aziende tecnologiche. Queste regole, nate per tutelare i cittadini e garantire stabilità, secondo Draghi, hanno finito per penalizzare la crescita economica e l’autonomia dell’Europa. Ha concluso affermando che, senza un cambiamento radicale, il continente rischia di rimanere intrappolato in una crescita debole e in una posizione di vulnerabilità rispetto alle pressioni esterne.