Una nuova agenda per l’Europa: Priorità, sfide e obiettivi del prossimo mandato UE

18 Dicembre 2024

4 minuti

Le elezioni europee dello scorso giugno hanno aperto la strada a profondi cambiamenti negli assetti istituzionali e negli equilibri politici dell’Unione Europea. Come recentemente annunciato  al Parlamento Europeo da Ursula von der Leyen, competitività, sicurezza, produttività e transizione verde sono i nuovi pilastri strategici che fungeranno da linee guida per le prossime attività legislative. Per concretizzare questa visione, tuttavia, l’UE dovrà superare divisioni interne e prendere decisioni coraggiose. Nel caso contrario, invece, rischierebbe una “lenta agonia”, come affermato da Mario Draghi.

Competitività e transizione verde: il cuore dell’agenda UE

Maggiore competitività del tessuto industriale europeo è il concetto guida del mandato della nuova Commissione. Il recente Rapporto Draghi ha indicato misure concrete per ridurre il gap con Stati Uniti e Cina: facilitare la decarbonizzazione dei processi industriali tramite investimenti e prezzi dell’energia più bassi e, allo stesso tempo, proteggere le aziende europee da concorrenza sleale e shock esterni.

Il Parlamento, tuttavia, sembra essere diviso su come rendere l’UE maggiormente competitiva. Se a destra si pone l’accento sulla riduzione della burocrazia e su politiche per l’ambiente realistiche, a sinistra si spinge per mantenere alte le tutele sociali ed ambiziosi gli investimenti sulla sostenibilità. Il prossimo budget dell’Ue – messo sotto pressione dalla necessità di maggiore spesa per finanziare le nuove priorità della Unione – si annuncia un probabile terreno di scontro tra gruppi politici e Stati membri.

Una priorità condivisa, invece, potrebbe essere quella di attuare una maggiore integrazione del mercato unico, soprattutto nei mercati dei capitali, sulla base dei suggerimenti del Rapporto firmato da Enrico Letta.

Difesa comune e sicurezza economica

La nuova leadership europea si trova ad iniziare il proprio mandato in un contesto globale segnato da una guerra alle porte dell’Europa e da una seconda presidenza Trump in rapido avvicinamento. Per queste ragioni, i temi legati alla difesa comune europea, al commercio e all’autonomia strategica hanno acquisito una posizione di primo piano tra le future priorità della Commissione. Di fronte alla minaccia della Russia di Putin e all’incertezza del supporto militare americano sotto Trump, la creazione di una capacità di difesa europea è sempre più importante. Il nuovo (e primo) Commissario alla difesa, il lituano Kubilius, sarà infatti incaricato di trovare soluzioni per aumentare la spesa per la difesa, anche attraverso lo stanziamento di fondi dal bilancio UE, migliorando il coordinamento tra Stati membri e rafforzando la capacità industriale militare sul suolo europeo.

In aggiunta, l’Europa dovrà urgentemente riflettere su come contrastare possibili politiche protezionistiche imposte dagli Stati Uniti a guida Trump. Da un lato, l’UE ha da tempo riconosciuto l’importanza di ridurre la propria dipendenza economica e tecnologica da paesi terzi, in cerca della ormai tanto decantata autonomia strategica. Esempio di ciò sono i nuovi titoli di alcuni Commissari chiave: la finlandese Virkkunen, Vicepresidente esecutiva alla “sovranità tecnologica”, e lo slovacco Šefčovič, commissario al commercio e alla “sicurezza economica”. Dall’altro, sarà chiamata a salvaguardare i propri interessi facendo leva su strumenti di difesa commerciale (screening degli investimenti in entrata, controlli sulle esportazioni, strumento di lotta alla coercizione). Infine, l’Unione dovrà trovare un delicato equilibrio nei suoi rapporti con la Cina, cercando di proteggere le proprie aziende da concorrenza sleale e cooperare con gli Stati Uniti per fronteggiare l’aggressività della Cina, ma allo stesso tempo evitando una pericolosa guerra commerciale con Pechino.

Al riguardo, Krišjānis Kariņš, ex Primo Ministro Lettone e ora Kreab Senior Advisor, osserva che

“Le imprese europee devono essere consapevoli che i prossimi anni saranno caratterizzati da turbolenze economiche e incertezza politica. Stati Uniti protezionisti, Russia aggressiva e Cina assertiva porranno nuove sfide all’Europa, che dovrà bilanciare i propri interessi economici e difendere i propri valori in un panorama geopolitico complesso e in continua evoluzione.”

Leadership e coordinamento istituzionale: Le sfide interne all’Ue

Per raggiungere obiettivi così ambiziosi, saranno di fondamentale importanza una leadership forte ed un efficace coordinamento istituzionale. Tuttavia, il quadro attuale presenta elementi di grande criticità. Gli Stati membri restano divisi sui temi cruciali, quali la posizione da tenere nei confronti della Cina e i dettagli dell’attuazione del Green Deal. Inoltre, la tradizionale leadership franco-tedesca pare essere venuta meno, almeno al momento, a causa della debolezza dei rispettivi governi sulla scena nazionale.

Nel Parlamento Europeo, l’ascesa dei partiti di destra ha indebolito la rinnovata coalizione di maggioranza composta da popolari, liberali e socialisti, aumentando l’instabilità politica. Il supporto dei parlamentari italiani dell’ECR a guida Fratelli d’Italia è risultato decisivo nel confermare la Commissione von der Leyen II, la meno votata della storia. La creazione di maggioranze flessibili in funzione ai temi all’ordine del giorno appare quanto più probabile, con i popolari saldamente al centro delle attività negoziali. Per quanto riguarda la Commissione, invece, la leadership di von der Leyen appare rafforzata rispetto allo scorso mandato. In un clima di incertezza e frammentazione, la Presidente della Commissione potrebbe affermare una leadership più incisiva, guidando l’agenda politica del nuovo mandato in modo relativamente incontrastato.

In questo contesto, continua Krišjānis Kariņš:

“La leadership di von der Leyen appare rafforzata all’interno della Commissione. Se da un lato la Presidente probabilmente affermerà un ruolo più decisivo nel guidare l’agenda politica del nuovo mandato, dall’altro dovrà affrontare l’opposizione all’interno del Consiglio e del Parlamento.”

L’evento “L’Unione Europea dopo il voto” ha rappresentato l’occasione per proseguire nel percorso di collaborazione tra le società di public affairs e consulenza strategica ADL Consulting e KREAB Worldwide. Con questa partnership si intendono sviluppare sinergie comuni per promuovere la crescita reciproca all’interno del mercato europeo.

 

L’articolo è disponibile anche in lingua inglese.

 

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